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L'Orto Botanico dell'Università di Palermo è una tra le più importanti istituzioni accademiche italiane. Considerato un enorme museo vegetale a cielo aperto, la peculiarità di questo Orto Botanico è rappresentata oggi proprio dalla grande varietà di specie vegetali ospitate, oltre 3500, molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali, che ne fanno un luogo ricchissimo di espressioni di flore diverse.
Di fronte al cancello di ingresso vi è rispettivamente l'edificio centrale in stile neoclassico del Gymnasium, che in origine era la sede della Schola Regia Botanice, il Calidarium e il Tepidarium perché in origine ospitavano piante dei climi caldi e temperati rispettivamente.
Nel 1787 Goethe in viaggio a Palermo visita l'orto botanico e ne fa una descrizione incantata, visti i suoi interessi naturalistici. Il Ficus macrophylla f. columnaris dell’Orto Botanico è uno straordinario individuo monumentale dal punto di vista biologico, paesaggistico, storico, culturale e per le notevoli dimensioni raggiunte. Per la forma e le dimensioni complessive il Ficus dell’Orto Botanico può essere considerato l’albero con la chioma più grande d’Europa.
Nell’isola dalla storia millenaria, dove si sono susseguite innumerevoli civiltà e culture, il “Genio” protegge e racconta la storia di una città accogliente e cosmopolita, Palermo. Il “Genio”, con il suo malinconico lato d’ombra che lo esprime, diviene l’irresolubile mistero che, mai stanchi, i cittadini palermitani continuano da sempre a interrogare, in un percorso tra sacro e profano pervade la rappresentazione della storia della città di Palermo, nella cui rappresentazione il "Genio", come nume protettore profano, si affianca Santa Rosalia (Santa protettrice della città) cogestendo la protezione della città.
La più antica di esse e anche la più grande (500 metri quadri) è il Giardino d’inverno o “Serra Carolina”, costruita intorno alla metà del XIX secolo.
Questa serra ospita collezioni in piena terra molto singolari e di grande pregio, in tutto 56 individui di 19 famiglie e 46 specie. Tra queste si riscontrano
Coffea arabica, Strophantus scadens, Pimenta acris, Mimosa polycarpa var. spegazzinii, Pavetta indica e Malpighia fucata.
Presenta un esterno semplice ma affascinante, proprio come il Portale d’epoca Barocca che apre sul viale alberato d’ingresso.
L’interno della basilica è noto per le sue colonne con capitelli scolpiti. Al suo esterno è invece ubicato il romanticissimo Chiostro, ciò che rimane del monastero cistercense del XXII sec.
La Basilica più comunemente conosciuta come Basilica Della Magione è una delle più antiche chiese della città di Palermo, sita nei pressi del quartiere Kalsa. Costruita nel 1150 (XI secolo) da Matteo d’Aiello, cancelliere dell’ultimo re normanno Tancredi I, è uno dei rari esempi di architettura normanna in Sicilia.
L'Oratorio dei Bianchi, nome con il quale è conosciuto l'Oratorio della Nobile, Primaria e Real Compagnia del Santissimo Sacramento, è uno dei più preziosi gioielli del quartiere Kalsa di Palermo. Fondato nel '500 dall'omonima compagnia, fu soprannominato "dei Bianchi" per via dell'abito cerimoniale indossato dagli ecclesiastici e i gentiluomini che ne facevano parte.
Essi avevano il ruolo di portare conforto e sostegno ai condannati a morte nei giorni precedenti alla loro esecuzione, diffondendo la parola di Dio e invitandoli al pentimento e alla confessione. La testimonianza più antica è costituita dalla porta lignea di età islamica “Bab el Fotik”, attraverso la quale, nel 1071, sarebbero entrati i Normanni con Roberto il Guiscardo durante la presa di Palermo. Per celebrare la riconquista della città, il Gran Conte Ruggero fece conservare la porta rinominandola Porta della Vittoria, facendo dipingere sopra una raffigurazione della "Madonna della Vittoria".
Al pian terreno sono esposte oggi statue appartenenti sia al primitivo oratorio, sia ad altre chiese di Palermo. Tra queste anche le decorazioni a stucco di due altari realizzate da Giacomo Serpotta tra il 1703 e il 1704 per la chiesa del Convento delle Stimmate, successivamente demolita nel XIX secolo per la costruzione del Teatro Massimo.
Nel Quattrocento su questa struttura fu edificata la Chiesa della Vittoria e successivamente, nel 16esimo secolo, al di sopra di questa fu innalzato l'Oratorio. Dopo un terribile incendio, l'Oratorio fu completamente ricostruito e durante il secolo successivo arricchito da preziosi dipinti, sculture e arredi.
Il fastoso “Salone Fumagalli”, in origine destinato alle riunioni dei confrati, interamente affrescato a trompe l’oeil da Gaspare Fumagalli che vi si firma nel 1776.
Con la riqualificazione del Parco Jung e la prossima apertura del Museo del presente, la Fondazione Falcone istituisce dopo decenni di promozione della cultura della legalità in tutta Italia, un luogo fisico nel cuore di Palermo a pochi passi da quella Piazza Magione che vide nascere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
In filo conduttore fra un luogo storico della memoria di Palermo e un esemplare giardino dal verde lussureggiante, troneggia un esemplare secolare di Ficus magnolia, nel cuore del quartiere storico popolare della Kalsa.
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